Un primo esempio concreto: Quale gioia

Punto di partenza, una linea melodica con accordi del brano.

Ho scelto di scrivere in Re maggiore (l'originale è in Fa maggiore). Per riportarmi alla tonalità corretta dovrò posizionare il capotasto mobile al III tasto per cui, nella scelta delle posizioni, dovrò tenerne dovuto conto.

Ovviamente tutti gli esempi riportati sono pensati col do # e il fa # in chiave.

La prima battuta è suddivisa con due tempi in Fa e due in Do, ovvero, trasposti, Re e La

Sono andato a guardare il "prontuario" e ho trovato il passaggio da I grado (Re) a V (La):

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 Ho scelto un arpeggio molto semplice e l'ho proposto così (cfr spartito):

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Il passaggio successivo è ad un Sol m (trasposto diventa Mi m) e qui c'è una prima difficoltà. Nel "prontuario" non esiste questo passaggio. Il motivo è presto detto, seguendo le regole dell'armonia classica, visto che il V grado contiene la sensibile (il do#), ci sarebbe l'obbligo di risolverla alla tonica (re). Ma nell'accordo di Mi minore la nota Re non è prevista, né si può pensare a ricorrere alla settima perché mancherebbe la preparazione nell'accordo precedente (cioè ci dovrebbe già essere il re nell'accordo precedente). Per risolvere la questione, ho aperto il "prontuario" della tonalità di Do maggiore e ho guardato il passaggio da La m a Mi m (quindi stesse note senza l'alterazione sul do) trovando:

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Pertanto, sviluppando l'arpeggio, è diventato:

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A questo punto si passa in Sib (trasposto diventa un Sol), per cui riprendendo il "prontuario" in Re maggiore ho trovato:

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Altra difficoltà, il punto di partenza è differente e parrebbe quindi una indicazione inutile. Però, osservando meglio, si tratta semplicemente di un sol spostato di una ottava. Visto che quel sol non si muove armonicamente nel passaggio:

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lo spostamento di una ottava non può creare errori armonici (una nota "immobile" non crea mai errore armonico) per cui questo passaggio è diventato:

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Anche per il passaggio successivo esiste un problema analogo visto che trovo:

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La soluzione adottata è la medesima del passaggio precedente, lo spostamento di un'ottava del sol di partenza e del fa# di arrivo.

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In questo caso la correttezza armonica non è automatica, abbiamo creato un movimento parallelo tra sol-si del primo accordo e fa#-la del secondo.

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E' moto di terze parallele e pertanto consentito.

Anche nel passaggio successivo dobbiamo operare una modifica. E' nuovamente un passaggio I - V (come il primo del brano) ma con una posizione di partenza differente. Lo risolviamo spostando di un'ottava il passaggio fa#-mi

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Come prima verifichiamo di non aver creato errori armonici, abbiamo ora un passaggio da fa#-re a mi-do#,

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moto di seste parallele che non implica errori.

Essendoci abbassati rispetto alle posizioni più consuete degli accordi, nel passaggio successivo proviamo a riportarci su posizioni più usate. E' nuovamente un passaggio V - II che stavolta risolviamo come segue

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C'è un movimento da mi-la a sol-si,

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ovvero un moto retto da intervallo di quarta a intervallo di terza (nessun problema), un moto parallelo di seste da mi-do# a sol-mi

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e anche qui nessun problema, e un altro moto retto da la-do# a si-mi

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ovvero da un intervallo di terza ad uno di quarta (e anche questo non crea errore).

Il passaggio successivo è da Mi m a La 7

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Essendo però l'ultimo accordo della prima frase, per poter riutilizzare il giro iniziale bisogna che il passaggio La 7 - Re porti ad una posizione identica a quella di avvio del brano.

Però l'obbligo della settima di risolvere scendendo fa si che il sol dovrà presentarsi in posizione tale da avere il fa# come sua risoluzione.

In sintesi, se tenessi le posizioni qui sopra presentate, l'accordo successivo di Re dovrebbe essere

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Ma avendo la necessità di riportarmi a questa posizione del Re

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Dovrò predisporre la settima in questa posizione

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Pertanto il passaggio diventa

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Muovendosi tutte le voci per moto retto il rischio di commettere errori è alto, ma la cautela di aver evitato la quinta dell'accordo (il mi) consente una soluzione magari non elegante ma non scorretta. Vediamo in dettaglio. Partendo dalla voce del basso, la terza mi-sol diventa un'ottava la-la,

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sarebbe il caso di ottava nascosta ma tollerata perché una voce (il tenore) si muove per moto congiunto (ovvero si muove con intervallo di seconda, in questo caso sol-la). L'intervallo di quinta mi-si risolve senza problemi sull'intervallo di terza la-do#,

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l'intervallo di ottava mi-mi risolve senza problemi su un intervallo di settima (la-sol).

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Partendo dalla voce di tenore, l'intervallo di terza sol-si va in parallelo su un altro intervallo di terza la-do#

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(nessun divieto infranto), l'intervallo di sesta sol-mi si muove verso un intervallo di settima la-sol.

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Infine l'intervallo di quarta si-mi va per moto retto a un intervallo di quinta do#-sol

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ma anche in questo caso ci salviamo perché la voce di contralto si muove di moto congiunto e ci evita un errore di quinta nascosta.

Battuta 5 è identica a battuta 1 ma il passaggio a battuta 6 è stato modificato per consentire di arrivare al La 7 di battuta 7 in posizione migliore. Pertanto il passaggio V - II (di cui si è già discusso) è stato così risolto:

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I passaggi per moto retto sono: da intervallo di terza (la-do#) a quarta (si-mi),

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nessun problema, da quinta (la-mi) a sesta (si-sol),

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ok, e da terza (do#-mi) a terza (mi-sol).

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Tutto Ok.

Il passaggio successivo è tratto dal "prontuario":

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E viene risolto così:

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Questa volta il passaggio Sol-Re è come descritto

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E viene svolto come segue

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Abbiamo ora un passaggio a La7, ovvero:

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Mantenuto uguale

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si noti anche in questo caso la scelta di togliere la quinta (mi) dall'accordo di La7. Il passaggio da La7 a Re era già stato descritto sopra e non è stato modificato neanche in questo passaggio.

La strofa inizia in Re e il primo passaggio al La è identico alla prima battuta.

A battuta 14 c'è uno spostamento di posizioni da La a La che non crea problemi perché l'intervallo di terza la-do# si muove per moto retto sull'intervallo di terza do#-mi,

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l'intervallo di quinta la-mi si muove per moto retto verso un intervallo di sesta do#-la

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e infine l'intervallo di terza do#-mi si muove per moto retto verso l'intervallo di quarta mi-la.

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Tutto ok.

A seguire un nuovo passaggio V-II ma su una posizione di partenza differente. Partendo dall'indicazione precedente

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In questo caso risolviamo il tutto spostando il la e il sol all'ottava superiore così:

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L'unico passaggio da verificare è il moto retto tra una sesta (do#-la) e un'altra sesta (si-sol).

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Tutto ok.

 Il passaggio successivo Mim - Sol è già stato visto a battuta 6. A seguire un passaggio Sol-La che prendiamo dal "prontuario"

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E risolviamo così:

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E infine segue un passaggio La - La7 dove si muove solo una nota (e questo non può creare errori) e il ricongiungimento alla prima battuta con un passaggio La7 - Re già visto a battuta 7.

La coda ci mostra un passaggio Re - Mim che segue le indicazioni:

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ed è stato svolto così:

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Segue poi un passaggio dove si muove solo il basso di un'ottava e a seguire si va da Mim a Sol esattamente come a battuta 2, da Sol a Re come tra battuta 2 e battuta 3 ed infine un passaggio si armonia sul Re in cui l'intervallo di terza fa#-la si muove per moto retto verso l'intervallo di quarta la-re,

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l'intervallo di sesta fa#-re si muove per moto parallelo sulla sesta la-fa#

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e l'intervallo di quarta la-re si muove per moto retto verso l'intervallo di terza re-fa#

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concludendo il tutto senza errori (almeno spero !)

Un secondo esempio: Svegliati, o Sion

Analisi

Ecco la prima battuta nell’armonizzazione ufficiale (almeno credo..)

Siamo in sei ottavi e il brano è armonizzato con due accordi per battuta. La prima battuta non è altro che una coppia di Sol maggiore (che è poi la tonalità di impianto). Le note fuori dall’accordo sono note di congiunzione su tempi deboli.

La seconda battuta è la seguente:

ovvero un Do maggiore (IV grado di sol) in primo rivolto ed un Re maggiore (V).

La successiva:

ovvero un Sol in primo rivolto (I) ed un Mi minore settima (II). La settima (i due Re cerchiati in rosso) è presente nell’accordo precedente e nella stessa posizione (= preparazione, cerchietto blu) e viene spostata dalla voce di contralto alla voce di basso per farla risolvere al basso stesso nella successiva battuta:

Gli accordi sono La maggiore settima e Re settima (V). Il Do # al basso risolve la settima del Mi minore precedente. L’alterazione è una variazione tonale “momentanea” (si dice controdominante, ovvero è l’accordo sulla dominante della dominante. La dominante di Sol è il Re, la dominante di Re è La, l’accordo sulla dominante è maggiore). Si noti che il Sol del La7 era presente nel Mi minore della battuta precedente (quindi settima preparata) e risolve sul Fa # dell’accordo successivo (tenore). La settima della dominante (il Do, si badi bene naturale) non deve essere preparata e risolverà due battute dopo (in modo un po’ elaborato) sul Si al basso dopo essersi spostata.

La battuta successiva:

è composta da un accordo di Re (V) e di un successivo Re 7, in pratica si muove nell’accordo portando la settima prima sul tenore e infine sul basso. Andando avanti:

troviamo un accordo di Sol in primo rivolto (I) e un Do (IV).

Procedendo:

Ancora Sol (I) in secondo rivolto e un Do (IV) con settima e nona. La nona (il Re al basso) è preparata ma non risolve, la settima (il Si al soprano) è in qualche modo preparata dal Si al tenore e poi (forse) potrà tornare a risolvere al tenore..

Infine, l’ultima battuta del ritornello:

contiene un accordo di Sol (I) e un Si settimo in secondo rivolto. Questa è una modulazione in Mi minore, un pelino brusca ma tant’è.. La settima non è preparata perché il Si risulta essere l’accordo di dominante della nuova tonalità. Sarebbe opportuno risolverla (nello spartito che ho a mano non ho l’armonizzazione della strofa). 

Una possibile soluzione armonica che mantenga gli stessi accordi e soddisfi le regole precedentemente enunciate, potrebbe essere la seguente:

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e un arpeggio semplice potrebbe già rappresentare una prima soluzione:

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